SEO: Introduzione alla SEO del 2022

Benvenuto sul nuovo articolo del mio angolo di letture digitali. Questo che stai leggendo è il primo dei quattro appuntamenti di Marzo interamente dedicati alla SEO. Per aiutarmi nelle argomentazioni utilizzerò anche esempi pratici e risultati raggiunti grazie ad essa.

Non perdiamo altro tempo, dai uno sguardo alla tabella dei contenuti dell’articolo e… buona lettura, ci vediamo in fondo!

SEO: definizione, significato, la storia, la SEO nel 2022

SEO è l’acronimo di Search Engine Optimization, letteralmente tradotto in: ottimizzazione per i motori di ricerca. Di conseguenza fare SEO significa adottare un insieme di interventi tecnici e/o strategici che mirano ad aumentare la visibilità organica (ovvero non a pagamento) di un sito web sui motori di ricerca.

In questo articolo mi concentrerò principalmente su Google, che, con oltre il 90%, è di gran lunga il motore di ricerca più utilizzato in Italia. Ma molto di quello di cui tratterò nei quattro incontri è valido per tutti i motori di ricerca in circolazione.

Conoscere definizione e significato di SEO è importante, ma prima di effettuare una qualsiasi operazione o strategia di ottimizzazione, è fondamentale comprendere come Google “ragiona”. Guardiamo insieme quando nasce il concetto di SEO e come si è evoluto nel tempo, fino ad arrivare ai giorni nostri.

Storia della SEO

È Google stesso, all’interno delle guide per sviluppatori, a raccontarci come il mondo del web (e non solo) si sia evoluto e con esso anche l’intelligenza e le tecniche di analisi del motore di ricerca più utilizzato al mondo abbiano subito molti cambiamenti.

Nasce il concetto di ottimizzazione per i motori di ricerca

Attribuire la nascita del concetto di SEO è piuttosto relativo. Dal punto di vista tecnico potrebbe risalire al 1994, quando nacque il primo motore di ricerca con indicizzazione delle pagine web. L’acronimo SEO, invece, viene utilizzato per la prima volta da John Audette. Un anno più tardi sarebbe nato il gigante dei motori di ricerca.

La prima versione di Google

Nel 1998, infatti, viene lanciata la prima versione di Google. Pensa, i suoi server erano ospitati nel garage di una donna che oggi è la CEO di Youtube, Susan Wojcicki. I siti web venivano esaminati tramite algoritmi elementari che puntavano a classificarli in base esclusivamente al contenuto testuale. Si contavano 2,2 milioni di siti online con un seguito che andava oltre 279 milioni di utenti.

Nel decennio successivo si contano 240 milioni di siti web online con oltre 2 miliardi di utenti. La crescita esponenziale fa aumentare la competizione tra siti e restringe gli spazi per avere visibilità. Di conseguenza i motori di ricerca affinano i propri algoritmi includendo fattori aggiuntivi per determinare il ranking, quali: meta-title, hyperlinks, keyword density, fino ad arrivare ad includere anche la struttura del sito stesso.

Google rivoluziona il modo di fare SEO

In quegli anni la figura del SEO Specialist viene ancora vista come marginale, o meglio, si preferisce affidarsi a tecniche non consigliate (quelle che oggi rientrano tra le black hat SEO), atte a manipolare il ranking e ad aggirare gli algoritmi dei motori di ricerca, come le webfarm, keyword stuffing e la compravendita di link.

Tra il 2009 e il 2013, Google, più dei suoi rivali, ha il merito di introdurre una serie di aggiornamenti efficaci volti a ostacolare e penalizzare tali pratiche, e (anche grazie a questo) si consacra definitivamente come leader assoluto tra i motori di ricerca.

Da allora ad oggi, in cui si contano 1.9 miliardi di siti web, la creatura di Larry Page e Sergey Brin detiene la più grande fetta di mercato sul web, raggiungendo circa 90 miliardi di visitatori al mese.

Timeline

1994

Nasce il concetto di SEO

Ancora non si sente parlare di SEO, ma nasce il primo motore di ricerca con indicizzazione delle pagine web

1994
1997

Viene coniato il termine SEO

John Audette utilizza per la prima volta l’acronimo, spiegandone la sua utilità

1997
1998

Nasce Google

Viene pubblicata la prima versione ufficiale di quello che nel giro di pochi anni diventerà il motore di ricerca più utilizzato al mondo

1998
2013

La SEO viene rivoluzionata

Aggiornamento dopo aggiornamento, Google perfeziona la scansione delle pagine web, introduce sempre più requisiti per l’ottimizzazione in ottica SEO e penalizza gli autori di black hat SEO.

2013

La SEO nel 2022

Comprendere Google per fare SEO

Comprendere Google è fondamentale per fare SEO, perché tutte le operazioni e le strategie che andremo a intraprendere dovranno trovare la sua approvazione. Più avanti, in parte, contraddirò io stesso quest’ultima affermazione, ma scopriamo il perché.

Il compito dei motori di ricerca

A prescindere dagli interessi economici, che in questo articolo non ci interessano, i motori di ricerca in generale hanno un compito chiaro: offrire la miglior informazione, il miglior prodotto, la miglior indicazione a chiunque glielo chieda. Questo è fondamentale da comprendere prima di ogni altra cosa, perché è qui che è racchiusa la principale utilità di Google: individuare e soddisfare le tue richieste.

Vediamo insieme, con un esempio pratico, come funziona Google e di come si crea la competizione SEO.

Introduzione alla SEO nel 2022: definizione, significato e storia fino alla SEO del 2022

La competizione per il posizionamento organico

I cenni storici evidenziati nei paragrafi precedenti dovrebbero essere utili a farci capire che, alla crescita esponenziale dei contenuti sul web corrisponde un automatico aumento delle difficoltà per il miglior posizionamento. Come in una finale di salto in alto, più sale l’asticella, più si resta in pochi.

D’altronde, come si potrebbe dare visibilità a tutti allo stesso modo? È dichiarato e annunciato che l’obiettivo di Google è quello di creare una competizione meritocratica, dando la possibilità a tutti di raggiungere la prima pagina. Come? Lo spiegherò nelle prossime settimane.

Partiamo dall’esempio di cui ti parlavo e mettiamo che tu voglia acquistare un accendino personalizzato. Apri Chrome e digita “accendino personalizzato”.

Google cosa fa?

Innanzitutto cerca di agevolare la tua ricerca, offrendoti suggerimenti mentre stai scrivendo (che tipo di accendino, personalizzato con?), e una volta dato l’invio ti servirà su un piatto d’argento una serie di link (circa 96.100 risultati in 0,58 secondi) a cui poter accedere per poterlo acquistare, ma non solo. È probabile che tu stia cercando prima di tutto informazioni, oppure voglia vedere immagini per trarre ispirazioni, oppure scoprire se ci sono attività vicino a te che offrono questo prodotto.

È tutto lì a portata di clic: e-commerce su cui acquistare, domande e risposte, immagini, negozi fisici, ecc… Tutto sul mondo dell’accendino personalizzato a tua disposizione senza aver mosso un dito (si fa per dire), cosa vuoi di più?!

Ma come stabilisce tra i circa 96.100 risultati quali sono quelli da mostrare per primi?

È il momento di sfatare il tabù sul quale molte aziende di presunta affidabilità traggono profitto: non esiste nessun trucco! Nessun segreto che non possa essere acquisito tramite esperienza e test “sul campo”. È tutto (?!) descritto nelle linee guida che lo stesso motore di ricerca rende accessibili online senza escludere nessuno.

I fattori che influiscono sul posizionamento (ranking) sono molti, più o meno impattanti. Li vedremo nelle prossime settimane, per il momento ti lascio all’ultimo capitolo dell’articolo, che ci prepara ad affrontare la scalata SEO nel 2022.

Leggi l’articolo dedicato ai fattori di ranking SEO

La relazione tra Google/utente e SEO

Torniamo al nostro esempio, mettiamo che da domani, a seguito della tua ricerca sull’accendino personalizzato, non vedrai comparire suggerimenti e tutto quel genere di informazioni pertinenti, ma trucchi per fare la Coca-Cola in casa oppure i risultati di una partita di baseball?

Cosa accadrebbe se tra la tua richiesta e la risposta di Google non ci fosse alcuna corrispondenza?

Il panico, siamo d’accordo, ma soprattutto Google perderebbe la sua utilità nei tuoi confronti.

Sembra tutto così scontato e semplice, ma è evidente che non lo sia.

L’intelligenza di Google deve necessariamente comprendere l’intento di ogni utente per essergli utile, lo deve fare in maniera rapida, precisa e automatizzata. È come dotare di istinto e sensibilità umana una macchina, e possiamo dirlo, gli sviluppatori di Google sono riusciti a farlo. Il processo è talmente ottimizzato oggi, che Google stesso, nelle sue linee guida, si rivolge ai SEO specialist in questo modo:

“Vuoi che le tue pagine web siano riconosciute e premiate nelle ricerche? Relazionati a Google come se fosse una persona, crea contenuti pensati per gli utenti.”

In conclusione

In conclusione, possiamo correggere l’affermazione riportata in precedenza in: “comprendere Google l’utente è fondamentale per fare SEO, perché tutte le operazioni e le strategie che andremo a intraprendere dovranno trovare la sua approvazione.

Spero che l’articolo preliminare sulla SEO ti sia piaciuto, di seguito ti lascio le risposte a tre domande che mi sono state fatte sui profili social a riguardo. Alla prossima!

FAQ

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